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di Marina Bellomo, Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Suggerimenti per fronteggiare il momento di cambiamento imposto dalla pandemia del corona virus nella vita delle persone con DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO (ASD) e dei loro familiari

Partendo dal presupposto che non esistono ricette uniche ed uguali per tutti i soggetti con funzionamento autistico, suggeriamo delle indicazioni generali che possono essere modulate su ogni singolo caso.

Il momento storico, relativo alla pandemia del corona virus, ci costringe a grandi cambiamenti: abitudini, spazi e tempi della nostra vita improvvisamente sono diversi. Ed i cambiamenti improvvisi, non piacciono a molte persone con funzionamento autistico e possono determinare manifestazioni reattive comportamentali ed emotive.

Condividiamo come poter supportare le persone con funzionamento autistico ed i loro familiari

SPIEGARE COSA STA SUCCEDENDO PER TRANQUILLIZZARE

 il corona virus non è solo un’emergenza sanitaria ma anche un’epidemia di insicurezza, è pertanto necessario trasmettere un messaggio esplicativo, nulla può essere subito senza una seppur minima spiegazione.

 La complessità della spiegazione varia in relazione al soggetto, ma il messaggio in ogni caso dovrebbe essere semplice, breve e sempre tranquillizzante.

In alcuni casi i messaggi vengono compresi più chiaramente se vengono trasmessi con strategie visive. A tal riguardo si può costruire una “storia sociale” in cui con disegni e poche parole spieghiamo cosa è il corona virus (per es. la scuola è chiusa- il lavoro di papà e mamma è chiuso-i negozi sono chiusi- fuori c’è un microbo che fa ammalare e rimarremo a casa facendo altre cose belle).

Nei soggetti più grandi e più competenti potremo spiegare in maniera più approfondita, ma pur sempre sintetica, ed ottimista.

CONCENTRARSI SU QUELLO CHE SI PUO’ FARE, PIUTTOSTO CHE SU QUELLO CHE NON PUO’ ESSERE FATTO

Partiamo dalle specifiche motivazioni di ciascuno, per pensare itinerari di condivisione su cose che piacciono.

CREARE UN CALENDARIO DELLA GIORNATA

Organizzare una routine quotidiana partendo dalle motivazioni della persona, e costruire insieme, ad inizio giornata, le attività che saranno svolte; è necessario avere un’idea del passare del tempo della giornata collegato con le varie attività.

L’agenda della giornata, può essere organizzata visivamente con disegni o elencando con parole chiave le attività; calibrando cose gradite a momenti caratterizzati più dal dovere che dal piacere, ma che se programmati con una chiara limitazione temporale verranno meglio accettati.

ORGANIZZARE GLI SPAZI DI VITA

Dovendo permanere nello stesso spazio fisico per molti giorni, attenzioniamo di non lasciare tale luogo, sommerso e circondato da materiali di tutti i tipi: ludici/scolastici/artistici…… La confusione creata da un‘eccessiva esposizione di materiale- oggetti determina sovraccarico sensoriale, che non favorisce l’attenzione e fa crollare l’interesse. Quindi togliamo il materiale relativo ad un’attività quando la terminiamo, in modo da riorganizzare l’ambiente per l’attività successiva. Ancora meglio, se la casa lo consente, potere differenziare gli spazi in base alle attività.

GESTIRE MOMENTI DI AGITAZIONE E AGGRESSIVITA’

E’ logicamente possibile che si verifichino situazioni caratterizzate da esplosioni comportamentali, alla luce del notevole sforzo di adattamento che la situazione richiede. Il consiglio è di intervenire sulla prevenzione con: mantenimento di orari regolari (particolarmente riguardo la sveglia del mattino, gli orari dei pasti e dell’addormentamento), garantire nella routine quotidiana varie situazioni gradite alla persona, ed inoltre nei momenti in cui si verificano da parte della persona con funzionamento autistico richieste impossibili, non fronteggiarle esclusivamente con la negazione ma offrire alternative positive.

In caso di crisi comportamentali non rispondere mai con aggressività ed orientare l’attenzione verso specifiche situazioni rilassanti e rassicuranti per la persona.

Rispettare alcuni momenti della giornata in cui la persona possa aver voglia di non condividere.

COLTIVARE UN AMPIO VENTAGLIO DI RISORSE, CHE CARATTERIZZANO LA PERSONA

Attraverso varie tipologie di attività ricreative, occupazionali, artistiche, tecnologiche, sportive…

Durante la giornata, non concentrarsi, come spesso accade, esclusivamente sull’area dello studio e degli apprendimenti, è importante garantire un impegno variegato.

L’area socio-emotiva, ha una grande valenza per contrastare il ritiro sociale e comunicativo; può essere sostenuta con semplici momenti di condivisione, per esempio intrattenendosi con giochi abbandonati da tempo, oppure costruendone nuovi insieme, o ancora imparando giochi nuovi che poi potranno essere condivisi con gli amici.

Rispetto le relazioni sociali più allargate potranno essere utilizzati i “mezzi social”, per vedere, salutare e parlare con le persone significative della propria vita, in modo da avere la percezione che nonostante le forti limitazioni, gli affetti sono sempre presenti.            

L’area delle autonomie: a tuti i livelli d’età, viene spesso trascurata a causa della fretta imposta dai ritmi affannosi della vita quotidiana. É estremamente utile sviluppare le autonomie relative a sé stessi e all’ambiente (es. vestirsi/svestirsi- lavarsi- imparare a fare la doccia da solo- apparecchiare- cucinare- pulire …), i tempi dilatati ci consentiranno di promuovere tali competenze supportando la persona serenamente, e soprattutto senza alcuna fretta.

L’area tecnologica: usata con metodo, con gli strumenti e i software adatti per l’età ed il funzionamento, può intervenire positivamente su più aree tra cui, oltre i tradizionali ambiti cognitivo-didattico, anche l’area sociale ed affettivo-emozionale, per esempio attraverso incontri tutorati tramite mezzi di comunicazione telematici (es. Skype, Hangouts…).

L’area motoria: la perdita prolungata dell’attività fisica può avere conseguenze negative sullo stato psico-fisico, quindi è opportuno sostituirla con un momento di ginnastica familiare condiviso, organizzandolo con un adulto che funga da guida con esercizi da imitare.

Tutto ciò tenendo presente che la serenità di una persona con funzionamento autistico, destabilizzata da eventi che hanno stravolto la propria vita, passa necessariamente dallo stato emotivo positivo dei suoi caregivers, che hanno anche loro le naturali difficoltà di una gestione familiare full time e pertanto tutto il diritto di fermarsi ogni tanto per chiedere il cambio, o di trovare supporto dai terapisti di riferimento, in osservanza delle misure previste dal d.P.C.M. 22 marzo 2020 e successive modificazioni e integrazioni.