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Cari colleghi e care colleghe,

viviamo tutti un momento difficile, che ci sta mettendo a dura prova. Le nostre abitudini sono stravolte, tempi e spazi non ci appartengono più come prima. Ognuno di noi, giorno per giorno, si reinventa in questo tempo sospeso, in quello che sembra un film a cui nessuno di noi avrebbe voluto partecipare. Un pensiero in più va a tutti i colleghi che hanno subito maggiormente le conseguenze di questa pandemia, a chi ha contratto il virus, a chi ha avuto familiari contagiati o peggio ancora ha subito dei lutti. Un ringraziamento va a tutti coloro che si stanno spendendo per la collettività. La generosità e la capacità di prendersi cura che ci contraddistingue come professione, in questi giorni è più che evidente. Il Governo ci ha riconosciuto come attività essenziale dandoci la possibilità di continuare a erogare le nostre prestazioni, nei tempi e nei modi più rispettosi che mai del bene comune che in questo momento è la salute pubblica.

Desidero farvi un resoconto di quello che è stato il lavoro incessante di Confprofessioni, la Confederazione di cui orgogliosamente PLP fa parte, dall’inizio della crisi.

Sin dall’inizio Confprofessioni ha portato avanti la voce dei liberi professionisti. Come parte sociale ha partecipato attivamente ai lavori dei tavoli istituzionali convocati presso la presidenza del consiglio e i vari ministeri, offrendo il proprio contributo in termini di possibili misure da adottare a salvaguardia di tutti i liberi professionisti.

Il 4 marzo Confprofessioni ha partecipato al Tavolo convocato dal Presidente Conte a Palazzo Chigi, presentando le proprie proposte per far fronte all’emergenza. In tale occasione il presidente nazionale Gaetano Stella ha fatto presente che la misura per “indennità lavoratori autonomi” escludeva i professionisti iscritti alle casse private di previdenza e ne ha chiesto a gran voce l’integrazione.

Parlando del decreto “Cura Italia”, il Presidente Stella ha dato atto al Governo dello sforzo straordinario messo in campo, consapevole del fatto che le misure potranno essere migliorate. Molte delle indicazioni sollecitate da Confprofessioni al tavolo del Governo dello scorso 4 marzo, sono state recepite dal decreto Cura Italia: dalla rimodulazione dei fondi strutturali europei alla centralità delle professioni sanitarie nel contenimento della diffusione del virus; dagli ammortizzatori sociali per gli studi professionali alla sospensione degli adempimenti tributari e contributivi. Il Fondo per il reddito di ultima istanza, come misura di sostegno al reddito, prevede uno stanziamento di 300 milioni di euro per il mese di marzo 2020, di cui 200 milioni per i professionisti iscritti alle casse di previdenza, e delinea un ammortizzatore sociale universale per il mondo delle partite Iva: il decreto ministeriale del 28 marzo ha stabilito che lo Stato riconosce ai professionisti con redditi 2018 fino a 50mila euro una indennità di 600 euro (esentasse) per il mese di marzo. L’indennità va richiesta, online, tramite la cassa di appartenenza. La Confederazione sta lavorando affinché analoghe misure vengano riconosciute anche per i mesi di aprile e maggio e, comunque, fino a cessata emergenza. Auspichiamo che, gli stessi enti previdenziali, potranno intervenire con ulteriori forme di sostegno in favore dei propri iscritti e per questo servirà collaborazione da parte dei ministeri vigilanti di competenza che dovranno consentire una maggiore libertà di manovra.

Altro punto su cui Confprofessioni ha molto insistito è stata l’estensione ai liberi professionisti e lavoratori autonomi della moratoria straordinaria dei prestiti e delle linee di credito concesse da banche e intermediari finanziari inizialmente solo a micro, piccole e medie imprese. Con una circolare del 24 marzo, l’Associazione bancaria italiana (Abi) conferma l’orientamento del governo e riconosce i professionisti e i lavoratori autonomi titolari di partita Iva tra i soggetti beneficiari alle misure previste dal decreto. I professionisti si potranno avvalere della moratoria fino al 30 settembre su linee di credito aperte, rate di mutui e finanziamenti e canoni leasing. Inoltre è stata estesa anche ai professionisti la possibilità di sospendere per 18 mesi il versamento delle rate sui mutui contratti per l’acquisto della prima casa.

È stato altresì fortemente voluto che la Cassa integrazione in deroga (CIG) fosse concessa a tutti i professionisti con anche solo un dipendente, in modo così da poter coprire i costi del lavoro.

In particolare nel Lazio, per i criteri di utilizzo della Cassa Integrazione in deroga, si fa riferimento all’accordo quadro tra la regione Lazio e le parti sociali regionali, di cui Confprofessioni Lazio fa parte, firmato il 24 marzo 2020. Ogni regione, in tal senso, ha provveduto a stabilire i propri accordi.

In virtù del lavoro portato avanti negli ultimi anni dalla Confprofessioni Lazio (il Lazio è stata la prima regione ad aprire i bandi finanziati con fondi europei e regionali ai professionisti, con apposita norma di legge), l’assessore Paolo Orneli ha confermato che i bandi regionali in uscita conterranno specifiche misure per i liberi professionisti. A tal proposito è stato chiesto che i prossimi bandi tengano conto delle esigenze anche dei piccoli studi professionali e dei singoli liberi professionisti favorendo il loro accesso a misure utili a soddisfare esigenze immediate come ad esempio: smart working anche per studi con un solo dipendente e possibilità per le singole P. Iva di accedere a uno strumento analogo per l’acquisto di apparecchiature hardware e software; possibilità di accedere a finanziamenti immediati a tasso zero con garanzia pubblica.

Infine, Confprofessioni, d’intesa con le parti sociali del settore, mobilita tutti gli enti bilaterali del Ccnl degli studi professionali (Ebipro, Cadiprof e Fondoprofessioni) per dare un aiuto concreto ai liberi professionisti che hanno dipendenti per affrontare le gravissime difficoltà sul piano economico e occupazionale causate dalla diffusione del virus Covid 19. Per tutti gli studi professionali interessati dall’emergenza sanitaria l’Ente bilaterale per gli studi professionali (Ebipro) mette a disposizione oltre quattro milioni di euro, che verranno distribuiti su tre linee di intervento specifiche: sostegno al reddito, smart working, garanzie Fidiprof su prestiti e finanziamenti.

Da parte mia e a nome di tutta PLP esprimo un sentito ringraziamento al Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella poiché, attraverso le sue parole, nella memoria presentata in Parlamento il 25 marzo 2020, Confprofessioni evidenzia quanto la nostra categoria, in particolare in questo momento, possa essere importante: ” Meritano una menzione particolare gli psicologi, che sostengono una fascia di popolazione di cui si dimentica troppo facilmente: le persone affette da disturbi mentali e in condizioni di disagio psicologico vivono con enorme difficoltà l’attuale stato di emergenza, e necessitano di un supporto rafforzato.”

Siamo parte di una rete interprofessionale ampiamente riconosciuta che gode di stima e fiducia, pronta ad ascoltare le istanze di tutte le categorie professionali e ad accoglierne i contributi.

Oggi che siamo tutti “sulla stessa barca” possiamo forse sperare di riuscire a sentirci accomunati da qualcosa di intangibile che, seppur nella preoccupazione che sta generando, possa far scaturire, all’interno della nostra categoria, quel senso di colleganza che tanto fatichiamo, ancora pienamente, a rinsaldare.

Uniti ce la faremo.

Ad maiora.

Elisa Mulone
Presidente nazionale PLP – Psicologi Liberi Professionisti